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COSMOS. The Volcano Lover

Opere di artisti contemporanei in dialogo con reperti archeologici

Da 14 Oct 2023 a 07 Jan 2024

Mostra

Luogo

Villa Olmo, via Cantoni 1 - Como

Orari

dal 14 Oct 2023 al 07 Jan 2024

Da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Domenica 31 dicembre 2023 dalle ore 10.00 alle ore 14.00
Lunedì 1 gennaio 2024 chiusura
Sabato 6 gennaio 2024 dalle ore 10.00 alle ore 18.00

Descrizione

Nell'anno del Bimillenario pliniano, che Como celebra nel 2023 e nel 2024, la Fondazione Como Arte, in collaborazione con il Comune di Como e l’Accademia Pliniana, e con il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, omaggia uno dei più illustri cittadini comaschi, proponendo una nuova chiave di lettura dell'immensa e ancora viva opera pliniana.

La mostra mette in dialogo, nelle sale neoclassiche di Villa Olmo, opere di 18 artisti contemporanei con reperti archeologici risalenti all’età romana antica e provenienti dal Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, dal Museo delle Civiltà di Roma, dal Museo di Storia Naturale di Milano, e con antiche stampe dalla Collezione Achille Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, presenti entrambi per la prima volta a Como, e dalle Collezioni Naturalistiche del Liceo Alessandro Volta di Como.

Un’operazione ambiziosa che dimostra come le tematiche centrali nella riflessione di Plinio - in particolare, la fragilità del sapere e dell'essere umano, la scienza e i fenomeni naturali, l'uso e l’abuso del territorio, la reazione furibonda della natura quando viene violata - siano ancora di cruciale importanza nella riflessione e nella produzione contemporanee.

Le opere dei 18 artisti, selezionate dalla curatrice Sonia D’Alto, spaziano attraverso una vasta gamma di linguaggi artistici - dall’arte tessile alla videoarte, dall’installazione site specific al collage - e sono poste in serrato dialogo con i manufatti e le stampe antiche, restituendo una visione di prepotente attualità.

La metafora del vulcano - forza erotica legata alla natura, alla morte, alla rinascita - affiora lungo l’intero percorso espositivo. Questa stessa forza, primordiale e travolgente, è protagonista del romanzo The Volcano Lover (1992) di Susan Sontag, che ha ispirato il sottotitolo della mostra. Il tema del vulcano è centrale anche nella biografia di Plinio, poiché indissolubilmente legato al tragico evento in cui perse la vita nel 79 d.C.

La mostra indaga l’ossessione per la meraviglia, per la scoperta, per la conoscenza. Passione così forte in Plinio - amante del cosmo e dell'essere umano - da condurlo alla morte pur di salvare i propri simili e osservare da vicino un fenomeno fra i più potenti in natura: l'eruzione vulcanica.

IL PERCORSO DELLA MOSTRA
Il percorso di visita si apre con un grande portale in filato di lana del collettivo artistico Slavs and Tatars che invita i visitatori a entrare nel mondo pliniano: nella Sala degli Specchi si possono ammirare i reperti provenienti dal Museo Archeologico Paolo Giovio di Como - come lucerne e balsamari - insieme ad altre importanti testimonianze ritrovate in tutto il territorio comasco; preziosi esemplari dalle collezioni di mineralogia, botanica e malacologia del Museo di Storia Naturale di Milano, che giungono a Como insieme a importanti volumi dalla Biblioteca del Museo; preziosi manufatti provengono dalle collezioni naturalistiche del Liceo Alessandro Volta di Como, mentre dall’archivio “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano una selezione di antiche stampe; Infine, dal Museo delle Civiltà di Roma giunge un rilievo geologico della provincia di Napoli.
Nasce già in questa prima sala, il dialogo con il contemporaneo: i reperti storici sono affiancati ai finti fossili dell’artista marocchina Yto Barrada. Pauline Julier è presente a Villa Olmo con il suo documentario Naturales Historiae, allestito insieme ai fossili ritrovati in Mongolia dalla stessa artista e a minerali appartenenti alle collezioni del Museo di Storia Naturale di Milano – tra cui una vesuvianite proveniente da Monte Somma Vesuvio e un campione in vaso di zolfo, gesso e molisite proveniente proprio dal cratere del vulcano. A seguire, il lavoro di Pauline Curnier Jardin indaga il tema dei riti religiosi e politici, come Plinio faceva abitualmente nella sua vita, mentre Lavanya Mani, con i suoi arazzi realizzati in India, celebra la curiosità come strumento vitale di conoscenza. Mirella Bentivoglio e Mike Kelley ci trasportano in un universo ideale con le loro opere oniriche, mentre Maria-Tereza Alves, Chioma Ebimana e Rossella Biscotti celebrano la natura tanto amata da Plinio.

La Sala da Ballo di Villa Olmo è un inno al reperto archeologico e alla geologia. Smashing [Destrozando] è un lavoro realizzato da Jimmie Durham a Como nel 2004, durante la residenza CSAV della Fondazione Ratti, di cui Durham stesso è stato visiting professor: nel video l’artista è ripreso intento a spaccare oggetti, in una performance spiazzante, magnetica, e pericolosamente attrattiva che rimanda alla potenziale insensatezza degli oggetti; nello stesso video è ripreso l’artista Nico Vascellari che aveva preso parte a CSAV 2004 e presente a Villa Olmo per COSMOS con I Hear A Shadow, calco in bronzo della sezione di una montagna, simbolo di trascendenza e di forza ed energia irriducibili.

Il Teatrino è rivisitato da Alice Visentin con due opere commissionate ad hoc per COSMOS: Faccia di Velluto e Lingua, che raccontano l’importanza della trasmissione orale di saperi e conoscenze.

Nella Cappella della Villa è allestita l’opera di Raffaela Naldi Rossano, che unisce un’indagine sulle trasformazioni della luce a riflessioni sui temi della casa e del viaggio, parte importante della mitologia classica del Mediterraneo. La trasgressione e l’ironia del lavoro di Aldo Mondino, presente in mostra con i suoi Tappeti, si alternano al lavoro di Petrit Halilaj, in cui scarti di esemplari e mobilio del Museo di Storia Naturale del Kosovo evocano l’esperienza traumatica della guerra. La botanica, tanto approfondita da Plinio nella sua opera, è reinterpretata da Diana Policarpo attraverso un’installazione fatta da tessuti e video che raccontano i poteri delle piante.

Il percorso di mostra – iniziato con un inno al vulcano – si chiude con le fiamme e i colori potenti degli arazzi di Rose-Marie Eggmann, realizzati “ad alto liccio”, la più antica e nobile tecnica della tessitura ad arazzo.

Biglietti: intero euro 8,00 – ridotto euro 5,00 per studenti fino a 18 anni e over 65.
Gratuito per bambini fino a 10 anni, persone diversamente abili e loro accompagnatore.