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Plinio Correspondances, II

Mostra bibliografica

Da Thu Nov 09 17:30:00 CET 2023 a Tue Dec 26 21:00:00 CET 2023

Mostra

Luogo

Biblioteca comunale, piazzetta V. Lucati 1 - Como

Orari

dal Thu Nov 09 17:30:00 CET 2023 al Tue Dec 26 21:00:00 CET 2023

Da lunedì a venerdì dalle ore 9.30 alle ore 19.00
Sabato dalle ore 14.00 alle ore 19.00

Descrizione

Mostra bibliografica in occasione del bimillenario pliniano e della donazione della litografia Naturalis Historia di Giulio Paolini, firmata dall’autore e donata dall’Associazione Amici dei Musei di Como.
Intorno a Plinio il Vecchio e alla sua Naturalis Historia, fonte di ispirazione che ha travalicato i millenni, e all’opera a lui dedicata da Giulio Paolini, esposta in mostra, la biblioteca ha costruito un dialogo tra l’opera dell’artista contemporaneo e libri antichi e rari custoditi nei depositi, insinuando anche originali corrispondenze con scrittori e poeti del nostro tempo.
Testi e ricerche a cura di Chiara Milani, Lucio Quadrio, Barbara Spada, Angela Traversa.
L’esposizione chiude il primo ciclo di mostre “Nulla dies sine linea” dedicate al bimillenario pliniano.

Giulio Paolini
Naturalis Historia, 2022
Litografia su carta Tintoretto Fedrigoni
50 x 35 cm
Edizioni L’Obliquo, Brescia
La litografia è stampata in tiratura limitata e numerata e firmata dall’artista.

L’Associazione Amici dei Musei di Como per commemorare Plinio il Vecchio nel bimillenario della sua nascita ha coinvolto Giulio Paolini, uno dei maggiori artisti contemporanei italiani, per la realizzazione di un intervento d’arte che si è concretizzato in una litografia che ne sintetizza la storia e la sete di conoscenza.
L’artista riflette sul passato e, con la semplicità che caratterizza il suo operare, sintetizza il valore dell’eredità intellettuale del filosofo e naturalista, quasi a sottolineare la necessità di porsi oggi con lo stesso spirito di Plinio di fronte agli eventi naturali, cercando di comprenderne origini e meccanismi per trarne insegnamenti per la vita. Combinando frammenti significativi della sua vita – nello specifico l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. in cui trovò la morte e l’ampio trattato Naturalis Historia, documento fondamentale sulle conoscenze scientifiche dell’antichità – Paolini  ha prodotto un’opera con lo stesso titolo che non solo rende omaggio alla sua produzione enciclopedica, rimandando all’ambito di studio della “storia naturale” ma, in senso lato, allude - come sottolinea l’artista  -  anche al “carattere dispotico della natura nei confronti dell’uomo”.

Giulio Paolini, nato il 5 novembre 1940 a Genova, risiede a Torino.
Dopo la prima partecipazione a una mostra collettiva nel 1961 e dalla sua prima personale nel 1964 ha esposto in gallerie e musei di tutto il mondo. Le principali retrospettive si sono tenute allo Stedelijk Museum, Amsterdam (1980), al Nouveau Musée, Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz (1998) e alla Fondazione Prada, Milano (2003). Tra le antologiche più recenti si ricordano quelle alla Whitechapel Gallery, Londra (2014), alla Fondazione Carriero, Milano (2018) e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2020). Ha partecipato a diverse rassegne di Arte povera ed è stato invitato più volte a Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013).
Il suo lavoro è presente in collezioni pubbliche e private, sia nazionali che internazionali.
Fin dall’inizio Paolini ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati in prima persona: Idem, con un’introduzione di Italo Calvino (Einaudi, Torino 1975); Quattro passi. Nel museo senza muse (Einaudi, Torino 2006); L’autore che credeva di esistere (Johan & Levi, Milano 2012). Ha realizzato anche scene e costumi per spettacoli teatrali, tra cui si distinguono i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni Ottanta e le scenografie per due opere di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezzi (2005, 2007).
Il 19 ottobre 2022 gli è stato conferito a Tokyo il Praemium imperiale per la pittura, il più prestigioso premio internazionale per l’arte.