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Terragni e Sartoris a Como capitale del razionalismo italiano _ 1926/1943

Mostra a cura di Salvatore Aprea

Da 02 Dec 2023 a 31 Dec 2023

Mostra

Luogo

Chiesa di San Pietro in Atrio, via Odescalchi 3 - Como

Orari

dal 02 Dec 2023 al 31 Dec 2023

Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00

Descrizione

La mostra “Terragni e Sartoris a Como capitale del razionalismo italiano _ 1926/1943” costituisce la seconda edizione del progetto MAARC EXHIBITIONS che prevede un'esposizione a cadenza triennale itinerante, dedicata all'architettura razionalista e all'arte astratta di Como, con
l'obiettivo di costruire ad ogni edizione, in collaborazione con studiosi e istituti di ricerca italiani ed europei, un percorso di relazioni e confronti con analoghe esperienze artistiche del movimento moderno in Europa e promuovere il patrimonio razionalista di Como a livello internazionale, mettendo in luce le ricchezze del '900 di cui la città e il suo territorio sono particolarmente ricchi e il ruolo di primo piano giocato da Como nel dibattito architettonico internazionale sulla nuova architettura.
L'esposizione, preceduta dal convegno internazionale “Alberto Sartoris e Giuseppe Terragni. Idee e principi dell'architettura dal Futurismo al
Razionalismo” svoltosi a Como il 15/02/2020, è curata da Salvatore Aprea, docente di Storia dell'architettura e direttore degli Archivi d'architettura del Politecnico di Losanna, fondamentale partner dell'iniziativa che fornisce i materiali d'archivio (disegni, foto, libri, lettere e i plastici realizzati appositamente per la mostra).
Luca Ortelli, già docente presso il medesimo Politecnico e grazie al quale si è instaurata una cooperazione con gli Archivi della costruzione moderna, ha contribuito all'interpretazione dei disegni del Quartiere satellite di Rebbio.
La mostra, aperta in S. Pietro in Atrio nel periodo dal 2 al 31 dicembre 2023 e nel 2024 ospitata a Losanna, cade intenzionalmente nell'ottantesimo anniversario della morte di Giuseppe Terragni (1904-1943) e nel venticinquesimo di quella di Alberto Sartoris (1901-1998) ed è anche l'occasione per festeggiare i primi dieci anni di attività di Made in MAARC.
Il tema della mostra insiste sul confronto tra due figure chiave del razionalismo per la qualità emblematica delle loro opere e per il ruolo avuto nel diffondere e propagandare a livello internazionale i principi della nuova architettura. Tale rapporto sarà esaminato attraverso le diverse fasi del loro legame, che fu sia di lavoro che di scambio intellettuale, anche allo scopo di mettere in luce il ruolo di primo piano giocato da Como sulla ribalta internazionale dell'epoca.
Infatti, ripercorrere le vicende dei due architetti, significa leggere la storia dell'architettura moderna, attraverso i dibattiti e gli scontri anche molto accesi che animavano la scena nazionale e internazionale, nel periodo compreso tra il 1927, anno di fondazione del Gruppo 7 e il 1943, anno della morte di Terragni. Una storia che partirà con un riferimento ad Antonio Sant'Elia, sia perché la mostra e le Onoranze che la città di Como dedicherà nel 1930 all'architetto futurista per eccellenza, saranno fortemente sostenute proprio da Alberto Sartoris sia perché gli inizi della carriera di Terragni sono strettamente intrecciate alle vicende del progetto e della costruzione del Monumento ai Caduti, formalmente ispirato ad uno schizzo di Sant'Elia.
La storia della relazione Sartoris/Terragni seguirà un andamento altalenante, che la mostra mette in luce, evidenziando i momenti di più stretta vicinanza (Sartoris soggiornerà spesso e per lunghi periodi a Como, nella casa di Terragni in via Indipendenza), soprattutto in occasione dell'elaborazione dei progetti comuni, tra cui il Quartiere satellite a Rebbio, non realizzato e ancora poco studiato nonostante si tratti di un progetto pari per importanza e grandezza agli analoghi esempi realizzati in diverse città europee.
Ad esso si dedicherà un focus speciale insieme alle Case popolari di Via Anzani costruite da Terragni secondo il progetto di uno degli edifici tipo pensati per Rebbio.
Il percorso, studiato da Giovanna Saladanna, utilizzando i colori della palette di Alberto Sartoris, è articolato attraverso l'esposizione di materiali molto diversi (disegni, lettere, articoli, pubblicazioni d'epoca, video, fotografie delle Case di via Anzani appositamente realizzate da Lorenza Ceruti che rappresentano una sorta di mostra nella mostra) e culmina nello spazio della navata centrale con il plastico dell'intero Quartiere di Rebbio e quello di un edificio tipo realizzati per l'occasione dal Politecnico di Losanna.
La mostra si rivolge ad un pubblico eterogeneo, pertanto per rendere i contenuti della mostra comprensibili a tutti, compresi i numerosi turisti di diversa provenienza presenti a Como ormai in ogni stagione, si è pensato di tradurre tutti i testi dei pannelli espositivi e del catalogo in inglese.
Inoltre, perché la mostra non risulti avulsa dal contesto cittadino, ma si ponga come polo culturale, offrendo occasioni di aggregazione durante le quattro settimane di apertura, il progetto espositivo comprende un fitto calendario di eventi collaterali realizzati in collaborazione con
diverse realtà culturali di Como, così da coinvolgere vari tipi di utenti, compresi i giovani e gli studenti.

Organizzato da:

Made in Maarc
Ecole Fédérale Polytechnique Losanne
Archives de la construction moderne